venerdì 31 ottobre 2014

Roberta Lojacono Spose

Stamani ci deliziamo con degli abiti meravigliosi.
Bon ton e romanticismo, pizzi preziosi e misura.
Questi sono i canoni dell'alta moda sposa di Roberta Lojacono, una stilista palermitana che tiene alto il nome dell'eleganza.

I suoi consigli sono vere perle di buon gusto.
Spose in ascolto prendete nota e sognate con me guardando questi fantastici modelli.

Come è nata la sua passione per gli abiti da sposa?

È stata la richiesta da parte di una cliente francese a catapultarmi inaspettatamente nel mondo sposa:
non avevo mai pensato di progettare abiti da sposa e, a dire il vero, la tipologia non mi attraeva
affatto. L’abito da sposa ha sempre avuto un che di innaturale, troppo costruito e poco femminile,
per i miei gusti. Così, la francesina ha avuto il merito, con il suo abito in pizzo rosa antico, di farmi
ripensare l’abito da sposa come un “ambiente” più naturale e destrutturato, fashion e ispirato,
consentendomi di rompere i canoni e liberare la mia fantasia .








































































































Ha un ricordo da bambina o da ragazzina che le è particolarmente caro 
perché “premonitore” della sua carriera da stilista?

Ho sempre adorato disegnare. Figurini e disegni d’interni tappezzavano la casa. Avevo buon occhio
per le proporzioni e i disegni dal vero, già a 5-6 anni, stupivano tutti. Ma la cosa a cui adesso
ripenso con sospetto… erano tutti i piccoli ritagli di stoffa che avanzavano dagli abiti che mia zia
Tania amava cucire per le sorelle (e le nipoti), e che si trasformavano in un guardaroba completo per le mie barbie.



Ci può stilare il suo elenco personale di donne "ricche di stile"? 

Grace Kelly, Diana Vreeland, Coco Chanel, e ovviamente Donna Franca Florio, ispiratrice di molte
mie creazioni
























































Da cosa trae ispirazione per i suoi abiti?

Tema ricorrente e fonte primaria di ispirazione è la Sicilia con i suoi paesaggi, le sue storie,
personaggi, e con quella identità culturale che mi stimola costantemente nella ricerca di un mix tra
design e tradizione.
La collezione sposa 2015, ad esempio, si ispira alla straordinaria ed eccentrica personalità di Fulco
di Verdura, celebre artista e designer di gioielli, ultimo dei Gattopardi della nobiltà siciliana e a
quelle sofisticate e opulente atmosfere che caratterizzarono la vita di questo eccentrico artista,
amico di Coco Chanel, Cole Porter e Salvador Dalì























































Come si sviluppa il suo processo creativo nella realizzazione delle sue collezioni? 

L’ispirazione nasce molto spesso dal mio rapporto con le clienti e nel modo in cui mi diverto ad
adattare le mie idee alle loro esigenze. Il vero lavoro creativo, tuttavia, nasce dall’incontro con i
materiali: manipolare tessuti , pizzi, accessori sul manichino per creare forme, volumi e
abbinamenti, che poi prendono forma nei figurini. È un lavoro quasi scultoreo, che poi viene
decifrato dalle premiere per essere tradotto in abito.
























































Se dovesse descrivere la sua ultima collezione con soli tre aggettivi quali userebbe e perché?

Sartorialità, leggerezza, femminilità.






















































Cosa a suo avviso dovrebbe caratterizzare sempre un abito da sposa, al di là delle mode del momento?

Linee che la sposa indossa con facilità e naturalezza. Mise che tendono a rispecchiare la personalità
di ognuna, senza forzature. Abiti che, moderati o ricchi nei volumi, scivolino sul corpo con fluidità,
conferendo eleganza e sofisticatezza.























































Come descriverebbe il suo stile, lo stile Roberta Lojacono?

Sartoriale, femminile e ricercato. Il mio stile è improntato alla riscoperta dell’armonia e della
femminilità, alla ricerca di un linguaggio estetico personale che parli di tradizioni, di cultura e
creatività, espresse attraverso il raffinato linguaggio della couture e l’esperienza dell’ alta
artigianalità


























































Qual’ è l’abito di punta della collezione 2015? Cosa lo rende espressione massima di una linea intera?

Il modello “Alliata”, un abito ampio e ricchissimo di pizzo. Un mix di romanticismo, spirito “folk”
e femminilità un po’ retrò. Vestibilità leggera che dona naturalezza alla silhouette, informale e
romantico al tempo stesso.





















































Quali sono i tessuti che più utilizza? E qual è il suo tessuto preferito?

Pizzo in assoluto. La ricerca dei materiali è l’aspetto che mi appassiona di più. Mi piace “rubare”
tessuti da campionari proposti non specificatamente per la sposa, ma destinati al prêt-à-porter:
tessuti stropicciati, mischie di fibre come cotone, seta e viscosa, garze crespate.

Per lei che ruolo ha l’accessorio nel look sposa e quali predilige?

Credo fermamente nella semplicità della sposa. Per quanto riguarda il gioiello, non più di un paio di
orecchini o un ciondolo antico, o un gioiello etnico a seconda dell’abito che indossa. Ma il vero
accessorio per me è quello in tessuto, come cappe, veli, stole, giacchini, vero complemento all'abito
da sposa: giocoso, trasformabile, da utilizzare anche dopo le nozze.






òlkòlkò






















































Che consiglio darebbe ad una futura sposa che deve scegliere il proprio 
abito?

Cercare di scegliere l’abito in serenità e senza lasciarsi disorientare dai consigli di amici e parenti,
piuttosto affidarsi alla competenza di chi confeziona l’abito. E, inoltre, scegliere l’abito che più si
confà al proprio modo di essere, oltre che alla propria silhouette, evitando il rischio di apparire
trasformate e irriconoscibili!

Quali sono a suo avviso gli errori che una futura sposa deve stare attenta a non commettere in fatto di stile?

Non lasciarsi trasformare da corpetti stringati, gonne effetto meringa, linee eccessivamente costruite
e volumi che sovrastano la sposa, che rischiano di soffocare la sua vera identità. Out le scollature
décolleté a tutti i costi, soprattutto se indossate su spalle piccole o su spose maggiorate. Infine, out
le pettinature barocche e artificiose.



2 commenti:

  1. mi risposerei per un abito così...

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  2. Tanti complimenti per il bellissimo post!!! Incantevoli, splendidi... lasciano senza parole questi abiti da sposa!!
    Annarita

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